In questi anni si è assistito ad un fenomeno sempre crescente di una violenza tra giovani. La particolarità di questo fenomeno è l’età precoce dei ragazzi.

Ragazzi sempre più piccoli si macchiano di efferate azioni criminose, a danno anche di loro coetanei, a volte senza un reale motivo che li spinga.

I ragazzi, in particolare i minorenni, tendono ad unirsi per sentirsi più forti o semplicemente per non essere esclusi, compiendo in massa violenze, dando vita al fenomeno sociale delle baby gang.

Oggi giorno se ne parla molto nella provincia di Napoli. Emanuele e Gaetano sono due delle testimonianze insieme a tanti altri casi conosciuti, ma quante sono realmente le aggressioni che avvengono ogni giorno a noi sconosciute?

 

L’espansione di questo fenomeno è imputabile a diversi motivi: l’educazione dei genitori, la situazione disagiata in cui vive il ragazzo, il difficile inserimento nella società, l’accesso ai social media in un’età ancora precoce.

La cosa che deve far riflettere è il perché oltre i ragazzi che vivono una situazione difficile ce ne siano anche altri che nonostante abbiano alle spalle genitori per bene, arrivino a seguire la massa ed essere violenti.  È possibile che un ragazzo possa essere segnato dai social media, da video o da commenti che instaurano odio? Internet è una fonte di informazioni sproporzionata, si può trovare qualsiasi contenuto. Il ragazzo navigando si può imbattere in video macabri, caricati sia per instaurare terrore o per semplice informazione giornalistica per adulti.

 

Il futuro di questi ragazzi è incerto. I ragazzi entrando in questo sistema mettono a rischio la propria vita ogni giorno, trovandosi coinvolti in sparatorie e risse di strada. I genitori dovrebbero seguire di più il proprio figlio, cercando di non farlo crescere prima del tempo, cercando di limitare l’uso del computer e della televisione, almeno fin quando non abbiano una maturità giusta da poter distinguere il bene dal male.

 

Laddove questa guida venga a mancare per qualsiasi ragione, fondamentale è il ruolo di scuola e associazioni giovanili finalizzate al recupero del giovane. Queste associazioni danno uno scopo ai ragazzi, un’alternativa di vita, cercano di bussare alla loro porta prima che possano prendere una decisione sbagliata, cercano di recuperarli anche nel momento in cui han già preso questa decisione.

 

Non è forte chi si muove in gruppo e reca danni ad altri, la persona forte è colui che riesce a crearsi un futuro da solo senza far del male!